lunedì 17 novembre 2008

-Vento- capitolo 5 "DIFFICOLTà"

Titolo: VENTO
ispirata a: NARUTO
genere: SENTIMENTALE, DRAMMATICO
avvisi: OOC, SPOILER
raiting: PER TUTTE LE ETA'
capitolo: 5

DIFFICOLTà

La mattina dopo verso le 9:30 era arrivata a Konoha. Erano diversi anni che non ci tornava, però il villaggio sembrava sempre lo stesso, almeno dal suo punto di osservazione.
Il sole splendeva alto nel cielo e l’aria era veramente afosa, peggio che a Iwa. Le strade pullulavano di gente, secondo quanto sapeva, tutti si preparavano per una festa che sarebbe durata quattro giorni, la cosiddetta “festa delle luci” (Ripresa dal libro gli elfi d’inverno n.d.a). Lei non sapeva molto di questa festa, era tipica di Konoha, non esistevano di simili da altre parti. Itachi le aveva detto che era estremamente importante e si celebrava una volta all’anno. Le aveva anche raccontato come si svolgeva. Si posizionavano delle lanterne davanti a ogni casa e l’Hokage con il suo seguito attraversava le vie più importanti del villaggio per poi arrivare ad un palco illuminato dove faceva un discorso augurale. Questo accadeva la prima serata, poi le altre tre si festeggiava danzando e mangiando insieme all’aperto. “Questa non ci voleva!” pensò Ayako. Non aveva preso minimamente in considerazione quella festa, non si ricordava nemmeno che esistesse! Era un problema non indifferente. Il suo obbiettivo era uno degli uomini più importanti del villaggio e che, molto probabilmente, faceva parte del seguito dell’Hokage. Sarebbe stato sempre al centro dell’attenzione, in mezzo alla folla, sarebbe stato impossibile ucciderlo senza dare nell’occhio. Aveva solo due possibilità: ucciderlo entro quel giorno, dove tutti erano indaffarati, oppure aspettare la seconda notte di festeggiamenti, quando sarebbe stato più in disparte. Pensò anche che in quel periodo la maggior parte degli shinobi non erano in missione, ma al villaggio a festeggiare, in quel periodo lavoravano soltanto gli anbu, i pasticceri, i cuochi e gli addetti a servire ai tavoli o ai buffet. Oltre a questi alcuni shinobi a cui non interessava la festa o che avevano bisogno di soldi lavoravano anche durante questi quattro giorni.
Ayako decise di entrare nel villaggio e di dirigersi al quartiere degli Uchiha, lì avrebbe scoperto se il suo bersaglio esisteva e quanti uomini gli stavano intorno. Fu più facile del previsto trovarlo. Era entrata con dei documenti falsi, come una turista, ce ne erano tanti in quel periodo e non aveva dato troppo nell’occhio. Appena arrivata all’inizio del quartiere degli Uchiha rimase a bocca aperta. Tutte le case erano abitate, non erano diroccate come l’ultima volta che le aveva viste, ma erano state restaurate e tirate a lucido per la festa. Ovunque si vedevano persone con il tipico ventaglio sulla schiena. “Se Itachi fosse qui in questo momento riuscirebbe a cambiare espressione persino davanti a Kisame!” pensò sbalordita. Poco dopo individuò un uomo sui cinquant’anni che aveva una certa somiglianza con Itachi, accanto a lui ci doveva essere Sasuke, lei non lo aveva mai visto, ma capì subito chi era perché era quasi la fotocopia di suo fratello. “uno…due…tre…quattro…cinque…” Ayako contò gli uomini che stavano intorno a Fugaku Uchiha. Erano cinque, senza contare Sasuke. Doveva inventarsi qualcosa. Erano sette uomini, possessori di sharingan, troppi per lei che era da sola. Doveva trovare il modo di isolarlo, doveva combattere solo contro di lui o non ce l’avrebbe mai fatta. Mentre rifletteva tornò ad osservare gli uomini, stavano discutendo su qualcosa, ma non riusciva a sentire cosa, era troppo distante. Si avvicinava con prudenza, tenendosi nascosta dietro ad un muro o dietro ad un albero, non si dovevano accorgere di lei.
-Ora basta! Prenderò parte alla cerimonia come è stato deciso, cosa volete che mi succeda? So badare a me stesso! Sono stato ucciso una volta e non voglio che accada di nuovo!-
Tutti gli altri uomini si zittirono, il tono del capo non ammetteva repliche, avevano discusso per molto tempo su questa cosa. C’era la possibilità che venisse fatto un attentato contro l’Hokage e tutto il suo seguito durante quella sera. Non si sapeva da chi era stato architettato; chi pensava all’Akatsuki, chi ad altri villaggi vicini, chia d Orochimaru, chi ad altre organizzazioni criminali minori.
“Sospettano qualcosa?” pensò Ayako “non è una buona cosa, le cose si stanno complicando ancora di più!”
L’unica soluzione era seguirlo ed aspettare il momento giusto. Molto probabilmente sarebbe stao ancora più difficoltoso tentare dopo la festa, la scorta sarebbe aumentata di numero perché erano giorni lavorativi e a molti shinobi disponibili poteva essere affidata come missione. Tutto questo era complicato perché c’erano dei sospetti: in condizioni normali, Fugaku Uchiha andava in giro senza scorta.
Continuò a scervellarsi finche non le capitò la situazione ideale per un attacco: il capo del clan uchiha si allontanava da solo, a grandi passi dal quartiere del clan.

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